Un ritorno alla grande per l’atleta Senigalliese Tommaso Conz che ha fatto il suo rientro a livello Internazionale nella “Utlac250 Lake Como Endurance Trail”, suggestiva manifestazione sul Lago di Como, appena conclusa, che ha visto la partecipazione dei massimi esponenti della specialità, provenienti da tutto il mondo, percorrere i 265 Chilometri del percorso alternandosi tra salite impegnative, vento forte, pioggia battente e basse temperature. Tutto in poco meno di tre giorni.
Al telefono, appena terminata la corsa, Tommaso ci racconta con la sua inconfondibile e immensa passione, sensazioni, emozioni, soddisfazioni e difficoltà di questo rientro in una competizione così importante e prestigiosa che già dallo scorso anno, come primo anno pilota, aveva riscosso grande successo, forte anche della suggestiva e affascinante location unica, irripetibile e conosciuta in tutto il mondo.
La telefonata inizia con un accenno di domanda, ma l’entusiasmo del racconto di Tommaso quasi non lascia spazio al completamento della frase:
Ciao Tommaso, che bello sentirti subito dopo l’arrivo in una delle tue imprese alle quali ci avevi ben abituato. Raccontaci un po’ come… “Ciao Chicco (Francesco Bettini ndr) in effetti è un po’ di tempo che non ci sentiamo per questo genere di racconti anche perché sono stato lontano da queste competizioni per un paio d’anni. Le sensazioni sono state ottime e tornare a questo tipo di gare, che di solito affronto una volta all’anno visto anche l’impegno che richiedono nella preparazione, mi ha dato la possibilità di riassaporare quello stacco dalla realtà quotidiana, lontano da appuntamenti e ritmi giornalieri. Tutto questo, nonostante sia faticoso, mi rigenera e mi ricarica enormemente”.
Hai corso per quasi tre giorni consecutivi. Immagino ci siano stati momenti altalenanti. ti va di accompagnarci nel tuo percorso? “Ma certo, molto volentieri. Partirei da qualche dato tecnico. Il percorso prevedeva 265 Km con 14.000 Metri di dislivello che sono riuscito a percorrere in 70 ore (quasi tre giorni appunto) dormendo veramente poco con pause di un’ora circa quando possibile e trasportando uno zaino più pesante del solito con molti indumenti e numerosi cambi. Il percorso era in completa navigazione, cioè non tracciato, ma soltanto basato sull’orientamento GPS. Per me una novità assoluta. Devo dire che all’inizio ero scettico e anche un po’ in difficoltà nel comprendere bene quello che dovessi fare. Correre da soli per lunghi tratti anche notturni non è sempre il massimo, ma poi con spirito di adattamento e attitudine al nuovo dispositivo, un orologio cartografico che portavo al polso, sono riuscito ad apprezzare la completa libertà che questo tipo di percorso offre. Si corre in completa autonomia e la sensazione si è trasformata in una forma molto piacevole di corsa libera. L’arrivo, che già si intravedeva da lontano, è stato il momento più bello. Il meteo la difficoltà maggiore, con vento forte, nebbia e pioggia che per molti tratti non davano tregua e temperature in alcuni momenti veramente basse. A compensare, un paesaggio mozzafiato con montagne anche sopra i 2000 Metri e vallate incontaminate. Uno spettacolo”.
Dove hai trovato la forza per andare avanti, oltre all’ottimo livello di allenamento naturalmente, per concludere così brillantemente questo evento? “Bella domanda, e ti ringrazio per averla formulata. Ho dialogato interiormente con me stesso come facevo già in passato in queste competizioni, ma soprattutto con la forza che arriva da tutta la mia grande famiglia che è sempre con me e mi segue da casa (e spesso anche sul posto) come se fosse presente e la sento sempre molto vicina nel sostenermi. Per l’occasione con me sul lago c’era mamma Paola e da casa mia figlia Stella con la mamma Emanuela non hanno mai smesso un attimo di seguirmi facendomi sentire sempre vicina la loro presenza. Poi durante il percorso si sono create anche belle situazioni di collaborazione, se così possiamo dire, dove non contava il risultato finale, ma il sostenersi a vicenda con altri atleti nei momenti più complicati. Inoltre non posso dimenticare l’enorme lavoro della Never Stop Run di Senigallia, Associazione Sportiva di Atletica e Ultra Trail della quale sono Presidente, che prima durante gli allenamenti e poi durante i giorni di gara si è sempre fatta sentire, aggiungendo una spinta in più ai miei buoni propositi”.
Qualche aneddoto da raccontare e ricordare? “Sarebbero tanti, come di solito succede in eventi così protratti nel tempo, ma uno mi sento di raccontarlo per sottolineare la grande sportività e senso di appartenenza che si instaura tra atleti di questo tipo di competizioni. Dopo il primo giorno e la prima notte passata a correre praticamente da solo con un lieve senso di smarrimento e sconforto, ho incontrato lungo il percorso che ognuno di noi stava affrontando in solitaria, altri due atleti che, come me, sentivano l’esigenza di condividere sensazioni buone e difficoltà di gara. Da quel momento si è formato un sodalizio di tre atleti che oltre a proseguire il percorso insieme hanno anche deciso di tagliare il traguardo contemporaneamente, ottenendo tutti la stessa posizione di arrivo. Una solidarietà reciproca che non dimenticherò e che la dice lunga sullo spirito di questo sport così bello, faticoso, affascinante e sostenuto da grande rispetto”.
Per dovere di cronaca aggiungiamo che Tommaso Conz è arrivato dodicesimo al traguardo ottenendo un risultato di grande rilievo in una Competizione Internazionale di grande prestigio come quella di Como.
Ringraziamo Tommaso per questo bellissimo racconto sempre emozionante e ricco di dettagli importanti messi insieme con la leggerezza e la simpatia che contraddistinguono questo grande atleta senigalliese di cui andiamo veramente fieri.